Ristrutturazioni aziendali e procedure concorsuali
Supportiamo le imprese per trasformare la crisi
in un’opportunità strategica
Volatilità, tensioni sui mercati e aumento del sovraindebitamento minacciano la sopravvivenza della tua impresa?
L’area Crisi d’Impresa del nostro Studio offre consulenza ad alto valore aggiunto nei processi di ristrutturazione, risanamento e nella gestione di procedure concorsuali, con l’obiettivo di preservare valore, tutelare la continuità aziendale e proteggere gli interessi di tutti gli stakeholder coinvolti.
Cosa possiamo offrirti
Competenza
Metodo
Come agiamo
Operiamo come partner delle imprese, dei creditori e degli organi della procedura, mettendo in campo un approccio integrato che combina:
- Analisi economico-finanziaria avanzata.
- Costruzione di soluzioni sostenibili per la continuità o la liquidazione ordinata.
- Dialogo costante con il sistema bancario, investitori e autorità.
Cosa possiamo fare per la tua impresa
La nostra missione è trasformare la crisi in un’opportunità di riposizionamento strategico, contribuendo alla stabilità del tessuto produttivo e alla responsabilità economica del sistema.
Le nostre attività comprendono:
Assistenza completa nei piani di ristrutturazione aziendale e nei percorsi di rilancio dell’impresa.
Gestione delle procedure concorsuali (concordati, liquidazioni giudiziali, composizione negoziata della crisi)-
Supporto in operazioni straordinarie su crediti deteriorati (NPL) e real estate distressed.
Incarichi giudiziari quali curatori, commissari, amministratori giudiziari e liquidatori.
Contattaci per una consulenza gratuita
Ristrutturazioni aziendali e procedure concorsuali
Cos’è la composizione negoziata della crisi d’impresa (CNC)?
La composizione negoziata della crisi d’impresa è uno strumento introdotto dal D.L. n. 118/2021 per aiutare le imprese in difficoltà economico-finanziaria a ristrutturarsi e tornare in equilibrio.
È pensata per aziende che, pur trovandosi in una situazione di squilibrio patrimoniale o finanziario, conservano potenzialità di continuità aziendale.
La CNC non è una procedura concorsuale.
L’impresa continua a essere gestita dall’imprenditore e le trattative si svolgono in modo riservato e stragiudiziale, salvo che il debitore richieda:
- misure protettive contro le azioni esecutive dei creditori,
- autorizzazioni del Tribunale (es. per la concessione di finanziamenti prededucibili, la cessione d’azienda, ecc.).
Se le trattative non portano a una soluzione condivisa con i creditori, l’imprenditore può:
- accedere a strumenti di ristrutturazione o liquidazione previsti dalla legge (es. concordato preventivo o liquidazione giudiziale),
- o ricorrere al concordato semplificato, pensato per le situazioni più compromesse.
Quali sono i segnali operativi che indicano la necessità di una ristrutturazione aziendale?
La ristrutturazione aziendale diventa necessaria quando emergono criticità ricorrenti nelle operations, che segnalano un deterioramento della capacità produttiva e gestionale dell’impresa.
I principali segnali da monitorare attentamente includono:
- la riduzione progressiva della produttività, misurata attraverso i KPI di settore, indica inefficienze nei processi produttivi e si traduce in costi unitari crescenti e in tempi di consegna dilatati rispetto agli standard di mercato;
- la dipendenza eccessiva da singoli fornitori o l’assenza di piani alternativi espone l’azienda a rischi significativi;
- l’obsolescenza tecnologica degli impianti produttivi comporta limitazioni competitive sempre più rilevanti nel medio periodo.
Quando si può dire che un’impresa è in crisi?
Un’impresa è in crisi quando non riesce a far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni o è prevedibile che non vi riuscirà nel prossimo futuro. Il Codice della Crisi definisce la crisi come lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza, e impone all’imprenditore l’obbligo di attivarsi per prevenirla.
Esiste un obbligo di legge per segnalare lo stato di crisi?
Sì. Secondo il Codice della Crisi, l’imprenditore ha il dovere di istituire assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati, in grado di rilevare tempestivamente segnali di crisi. Inoltre, vi sono obblighi di segnalazione da parte di organi di controllo, revisori e creditori qualificati (come l’Agenzia delle Entrate, INPS e Agenzia Riscossione) se l’impresa non reagisce agli allarmi interni.
Quali strumenti offre la legge per gestire la crisi d’impresa?
Il Codice mette a disposizione diversi strumenti, tra cui:
- Composizione negoziata per la soluzione della crisi, una procedura volontaria, riservata e stragiudiziale, attivabile con l’ausilio di un esperto indipendente.
- Accordi di ristrutturazione e piani attestati di risanamento, utili per riorganizzare i debiti in accordo con i creditori.
- Concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, per una chiusura ordinata e meno onerosa.
- Liquidazione giudiziale, la procedura che ha sostituito il vecchio fallimento.
Che cos’è la composizione negoziata della crisi?
È uno strumento di allerta non giudiziale, volontario e riservato, previsto dal Codice per favorire il risanamento dell’impresa. L’imprenditore può attivarlo tramite la piattaforma nazionale messa a disposizione da Unioncamere, e viene affiancato da un esperto terzo e indipendente che lo aiuta a negoziare con creditori, banche e stakeholder. È pensata per intervenire prima che sia troppo tardi.
Cosa rischia l’imprenditore che non gestisce la crisi?
Il rischio principale è quello di aggravare la posizione debitoria e arrivare a una liquidazione giudiziale (ex fallimento), perdendo il controllo dell’impresa. Inoltre, l’amministratore può essere chiamato a rispondere personalmente per aver omesso di adottare tempestivamente misure adeguate, anche sotto il profilo civilistico e penale.
È possibile salvare l’attività anche se ci sono molti debiti?
Sì, se si interviene in tempo. Il Codice promuove una gestione anticipata e ordinata delle difficoltà. Con il supporto di professionisti esperti, è possibile negoziare con i creditori, riorganizzare l’azienda, ridurre l’esposizione e persino accedere a strumenti come il concordato semplificato, che consente la chiusura dell’impresa senza procedure contenziose e con costi ridotti.
Chi può accedere agli strumenti di risanamento previsti dal Codice?
Tutti gli imprenditori commerciali e agricoli, anche individuali, purché non abbiano già una procedura aperta. Possono accedervi anche start-up, PMI e imprese innovative, con procedure personalizzabili in base alla dimensione e alla complessità dell’attività.